L’Osteopatia è una pratica sanitaria che si fonda sul contatto manuale, sia in fase di diagnosi che di trattamento. L’osteopata è formato per avere una visione globale del paziente e non come un singolo segmento sintomatologico: ne consegue che per l’osteopata la lombalgia è come se fosse “la punta dell’iceberg”. (o il primo indizio da cui far partire la sua indagine).

Con un’approfondita valutazione clinica della persona, l’osteopata ricerca le cause che nel tempo potrebbero aver contribuito al sovraccarico della colonna lombare: un vecchio trauma, posture occupazionali scorrette, stile di vita ecc..

Con un’attenta osservazione della postura, attraverso una fine palpazione percettiva e test specifici l’osteopata ha le competenze per individuare quelle disfunzioni somatiche che potrebbero essere all’origine della sofferenza lombare o contribuirne al mantenimento. Spesso le persone si sorprendono della diminuzione della sintomatologia in regione lombare nonostante l'intervento dell’osteopata si sia magari concentrato in altre zone del corpo, come la colonna dorsale, gli arti inferiori, il bacino o l’addome.

Sempre secondo lo studio sopracitato si prevede che nei prossimi decenni la disabilità e i costi attribuibili alla lombalgia aumenteranno, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, dove i sistemi sanitari saranno sempre meno attrezzati a far fronte a queste problematiche.

L’Osteopatia, recentemente inserita dal ministero della salute nell’area della prevenzione e del mantenimento della salute (legge 3/2018 - DPR n°131 del 7 luglio 2021) potrà sicuramente contribuire a ridurre il peso della lombalgia come problema di salute pubblica.